Il motore elettrico dentro la ruota

Motore, freno, sospensioni, e movimento sterzo, tutto all’interno di ogni singola ruota.

Pare incredibile ma questo è quello che un’azienda americana (Massachusetts) sta realizzando.

Indigo Technologies sta mettendo a punto quella che potrebbe rappresentare una rivoluzione epocale per il mondo della mobilità elettrica.

Ian Hunter fondatore nel 2010 di Indigo Technologies ha progettato e realizzato un motore elettrico in grado di essere alloggiato all’interno di ogni singola ruota del veicolo.

Questa soluzione ridurrebbe al minimo le componenti meccaniche lasciando al veicolo solo la funzione di ospitare i passeggeri e le batterie per alimentare i motori nelle ruote.

Questi motori, chiamati “Traction T1 in-wheel motor”, oltre a fornire il movimento, sostituirebbero anche: le sospensioni, i freni e il movimento sterzo concentrando tutte queste tecnologie all’interno della ruota.

Oltre alla riduzione della complessità meccanica del mezzo (addio albero di trasmissione o differenziale), il miglioramento sarebbe evidente anche in termini di affidabilità (ogni ruota-motore è indipendente dalle altre ottimizzando così la tenuta di strada) ed efficienza (riduzione dei consumi).

Il tentativo di Indigo Technologies di “motorizzare le ruote” nel corso della storia pare esser stato fatto molteplici volte. Il brevetto risale al 1884 e già Porsche nel 1900 presentò un veicolo – la Lohner-Porsche – con le due ruote anteriori motorizzate che poteva raggiungere i 35 km/h e con autonomia di 50 km.

Lohner-Porsche

Nel corso degli ultimi 120 anni questa tecnologia non è stata poi sviluppata, principalmente a causa del fatto che l’umanità ha “preferito” viaggiare tramite propulsione endotermica e risolvere quindi gli svariati problematiche tecniche di queste “ruote motore” sarebbe stato esercizio inutile.

Ian Hunter pare oggi aver superato i principali scogli che questa tecnologia presentava: deterioramento dei componenti, appesantimento del mezzo e aumento della massa (massa non sospesa).

Il superamento di queste problematiche ha fatto sì, che “a cascata”, si creassero dei miglioramenti virtuosi in tutto il veicolo.

Il motore di Hunter funziona a 48 volt è dunque più economico, più resistente, e pare più semplice da produrre rispetto ai motori da 400 volt utilizzati oggi nei veicoli elettrici; questo consentirebbe l’utilizzo di una batteria più piccola e dunque più leggera e ricaricabile in minor tempo.

Inoltre i 4 motori T1 Indigo Technologies, che utilizzerebbero magneti al neodimio, sommati ridurrebbero il peso complessivo del mezzo con motore elettrico tradizionale, consentendo un’ulteriore risparmio energetico.

Ad oggi Indigo ha solo sviluppato dei prototipi e pare non essere intenzionata a produrre un veicolo elettrico. L’obiettivo dell’azienda pare essere quello di collaborare con le grandi case con la prospettiva di inserire le sue ruote-motore su un veicolo di piccole dimensioni entro il 2022.