Sono adatto all’auto elettrica?

Guida veloce per capire se si è adatti all’utilizzo e quindi all’acquisto di un veicolo elettrico.

Valutare l’acquisto di una nuova auto non è mai stato così difficile come in questo periodo storico.

Nuove tecnologie, nuovi tipi di propulsione, incentivi statali e regionali oltre a nuove forme di “possesso” della vettura; sono tutte informazioni che disorientano notevolmente chi si appresta ad “aggiornare” l’auto usata fino a ieri.

In questo articolo affrontiamo solo l’aspetto inerente alla scelta della propulsione.

Inutile dirlo che, lato nostro, i veicoli elettrici presentano solo vantaggi rispetto all’endotermico, ma determinate situazioni e comportamenti possono rendere l’utilizzo dell’auto elettrica meno virtuoso ed efficiente di quanto dovrebbe essere.

Meglio dunque “porsi delle domande” prima di affrontare l’acquisto in modo da non trovarsi insoddisfatti dopo l’acquisto di questa nuova tecnologia.

Check-list.

In questa guida vogliamo porre l’attenzione su alcuni semplici punti che, se soddisfatti, rendono l’acquisto di un veicolo elettrico consigliato o meno.

Ecco dunque una lista di alcune semplici domande che è meglio porsi prima di valutare l’acquisto di un’auto elettrica (BEV).

1. Posso ricaricare a casa?

La prima domanda da porsi è se si è in grado di ricaricare a casa propria o meno.

Avere la possibilità di una presa elettrica di proprietà in prossimità del proprio veicolo è (ovviamente) fortemente consigliato. Meglio se questa presa è a ridosso di dove il veicolo permane parcheggiato per tutta la notte.

Attenzione, non si parla necessariamente di “colonnina di ricarica” ma di almeno una “semplice” presa elettrica da 16A, ovvero una shucko o una presa nota come “Italiana”. Vedi foto.

Tutte le case forniscono infatti assieme all’auto, sia il cavo per ricarica domestica (appunto con presa shucko maschio), sia il cavo per ricarica dalle colonnine denominato “Tipo 2”.

Il concetto di “prossimità” di una presa all’auto elettrica è dato impreciso, diciamo che il cavo “domestico” in dotazione con il veicolo solitamente è di lunghezze comprese tra i 5 e i 10 mt. ma nessuno vieta di utilizzare prolunghe per arrivare a prese che stanno oltre la lunghezza del cavo in dotazione. Ovviamente sta poi al buonsenso del proprietario utilizzare i cavi e le relative prolunghe entro i perimetri di norme condominiali e leggi comunali.

Specifichiamo poi che molto spesso le prese presenti nei box condominiali sono intestate ad un contratto appunto “condominiale”  per luci di servizio, motore del cancellone elettrico ettc. .

Quindi collegare il veicolo a quella presa significherebbe far pagare la ricarica del proprio veicolo a tutti i condomini con ovvie ripercussioni di carattere legale.

Prossimamente parleremo in modo più approfondito anche di questa fattispecie sempre più frequente.

Non poter usufruire di una ricarica domestica, non è comunque elemento ostativo all’acquisto di un veicolo elettrico; semplicemente rende meno agevole il suo utilizzo soprattutto se si è utenti poco propensi all’utilizzo di pagamenti tramite app. Senza la possibilità di ricaricare da casa l’auto, si sarebbe costretti alla ricarica da colonnina pubblica (attraverso il cavo di Tipo 2) tramite pagamento con carta di credito in app come “Next Charge”.

Avevamo già parlato di come ricaricare a casa tramite presa domestica in QUESTO articolo. Abbiamo anche parlato di “Come organizzarsi coi cavi a casa” in QUEST’ALTRO articolo.

2. Quanti Km medi faccio ogni giorno?

La risposta a questa domanda potrebbe modificare alcuni aspetti del punto 1.

Se l’esigenza di km giornalieri medi va oltre i 150 ~ 200 km al giorno, si avrà l’ovvia necessità di ricaricare da casa almeno il medesimo valore medio dei km consumati.

Questo significa che se si va oltre i 200 km/giorno di media, soprattutto per auto con consumi elevati, le 10 ~ 12 ore attaccati ad una presa domestica shucko potrebbero non bastare, quindi per il punto 1 si dovrebbe prendere in considerazione l’installazione di una colonnina domestica con relativo adeguamento contrattuale della potenza massima del contatore (6 kW).  Cavo Type 2

Nell’esempio sopracitato si parla di medie perché le auto elettriche non hanno tutte le stesso consumo; dunque, da modello a modello, l’esigenza di ricaricare energia può avere valori radicalmente diversi.

Generalmente con una presa domestica si ricaricano senza problemi fino a 150 km in circa 10 ~ 12 ore. La tipica ricarica che si esegue di notte. (Sconsigliamo di aumentare la velocità di ricarica fino a 16 A per ricaricare più velocemente) 

La media dei km che si percorrono al giorno si può calcolare rilevando i km percorsi in un mese e dividendoli per il numero dei giorni del mese stesso, ovviamente includendo però anche i giorni in cui l’auto è rimasta ferma nel box ed ha percorso zero km. 

Giusto per rendere l’idea: 2325 km in un mese, significa 75km al giorno.

Se il vostro valore medio di km/giorno invece va dai 250km in su (caso tipico di un agente di commercio) l’auto elettrica forse non è il mezzo più indicato. (A meno che non si sia dotati di una ricarica “fast” in corrente continua o in trifase nel box dove si rimette l’auto tutte le sere).

3. Mi capita di fare spesso lunghi viaggi inaspettati?

Uno svantaggio (uno dei pochi) dei veicoli elettrici sta nella difficoltà a soddisfare immediatamente le urgenze di lunghi viaggi non programmati.

Supponendo, dopo una giornata di lavoro, di rientrare a casa con 20% di batteria e di ritrovarsi a dover percorrere per qualche motivo lavorativo o famigliare un lungo ed impellente viaggio non programmato; con un veicolo elettrico la partenza, e quindi anche l’orario d’arrivo, verrà posticipato del tempo unecessario di una ricarica in fast, stimabile in almeno 50 min. ~ 1 ora.

Il lungo viaggio inaspettato rappresenta quindi un punto debole dell’auto elettrica che per sua costituzione ha dei tempi di ricarica che vanno presi in considerazione.

Il ragionamento da fare quindi su questo punto è quindi in merito a quante volte nell’arco della vostra vita vi è capitato di dover partire per 600 ~ 700km non previsti. Se è evento frequente l’auto elettrica non è il mezzo più adatto a voi a meno che non si possegga un veicolo con batterie capienti tipo Tesla Model S (o veicoli del medesimo segmento).

4. Rispetto i limiti di velocità?

Non si dovrebbe neanche contemplare questa fattispecie, ma per chi è solito NON rispettare i limiti di velocità, una BEV non è il mezzo più adatto.

Pur essendo tendenzialmente veicoli più prestazioni di quelli endotermici, percorrere autostrade a velocità superiori ai 130 km/h si ha come “effetti indesiderati” la drastica riduzione d’autonomia del veicolo. Questo è un’aspetto da tenere in considerazione se si è abituati a velocità ampiamente oltre i limiti consentiti.

5. Impazzisco per l’ “engine sound”?

Questo ultimo punto, apparentemente banale, rientra nella sfera dei motivi “psicologici” per i quali si dovrebbe desistere dal prendere in considerazione l’acquisto di un veicolo elettrico: il gusto per il rumore del motore endotermico.

Per alcuni ritrovarsi un veicolo completamente silenzioso che, ad esempio, non accompagni con rombo crescente l’accelerazione della vettura potrebbe essere limitante o un “mancato piacere”.

Su questo punto molte Case come Tesla con tutti i suoi modelli, Hyundai con la Ioniq 5 o Porche con la Tycan, hanno ovviato a questo problema “simulando” il rumore del motore endotermico. Alcuni veicoli consentono di scegliere in un menù tra svariate tipologie di “engine sound” da simulare : dagli 8 al 12 cilindri di svariate cilindrate.

Ascolta gli esempi dei sound in questo video tesser dalla IONIQ 5N.

Questi 5 punti che abbiamo identificato, sono in conclusione le 5 domande base che le persone che si approcciano all’elettrico per la prima volta dovrebbero farsi.

Concludiamo dicendo che per ogni punto citato esistono ovvie eccezioni.

Constatando ad esempio quanti tassisti hanno già scelto Tesla come mezzo per esercitare la loro professione, si possono rivalutare sotto altra ottica tutti i punti citati ed in particolare modo il punto 3.

Se ne deduce quindi che è soprattutto l’esperienza, e dunque la capacità di utilizzo, la caratteristica principe per trarre i vantaggi maggiori dai veicoli a propulsione elettrica.

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