Ricaricare con Nextcharge

Riproponiamo l’analisi fatta da Maurizio Giunti, che ringraziamo, su come usare l’app Nextcharge. A questo link l’articolo originale.

Nextcharge

Lo scorso agosto ho ordinato la mia Kia e-Niro totalmente elettrica ed ho dovuto attendere fino a settembre per la consegna. Come sa chiunque abbia ordinato un’auto, in quei momenti ci si sente come un bambino che aspetta il giocattolo nuovo: sono momenti in cui conti le ore e anche i minuti in attesa del “lieto evento” della consegna e cerchi di far passare il tempo informandoti online riguardo ad ogni minimo dettaglio che riguardi la tua nuova auto.

Oltretutto io ero in ferie e quindi con più tempo libero del solito. Tempo che ho impiegato leggendo tutto quello che potevo sull’argomento auto elettriche, ovviamente scartando qualsiasi articolo anche minimamente negativo riguardo alla mia nuova auto e sbandierando ai “congiunti conviventi” tutti quelli positivi. Ho guardato infinite ore di video YouTube sulle auto elettriche, ma anche su biciclette e monopattini elettrici (che se uno deve capire un argomento lo deve approfondire da ogni punto di vista!) e soprattutto ho esplorato tutti i negozi online per capire quali accessori avrei potuto acquistare per la mia nuova auto, aggiungendo e rimuovendo compulsivamente dai carrelli elettronici tutti gli articoli più interessanti, dai cavi di ricarica alle wallbox ai tappetini.

In quei momenti, è palese, il rischio di comprare qualcosa di veramente inutile è altissimo!

Alla fine devo dire di essere stato abbastanza bravo, infatti prima dell’arrivo dell’auto, mi sono concesso un solo acquisto: ho fatto l’iscrizione al servizio di Nextcharge comprando del credito prepagato per poter ricaricare l’auto quando sarebbe poi arrivata. E incredibilmente, alla fine, non me ne sono pentito!

Ma andiamo per ordine.

Come funziona Nextcharge

Solita doverosa premessa: non ho nessun accordo con Nextcharge e nessuna convenienza nel pubblicizzarla, semplicemente nelle mie prove empiriche con varie App, Nexcharge è quella che mi ha dato il maggior numero di colonnine di ricarica disponibili, almeno nelle zone che frequento abitualmente, e il minor numero di problemi di funzionalità, anche rispetto ad App di grossi player (ad esempio enel X, tanto per non fare nomi), per questo l’ho scelta come mia App di riferimento per il pagamento delle ricariche.

L’App di Nextcharge è funzionalmente molto simile a praticamente tutte le altre App di ricarica: una volta installata sul telefono e avviata, viene visualizza una mappa centrata sulla posizione corrente dove sono segnate le stazioni di ricarica più vicine. Nell’immagine qui sotto vediamo un esempio (e si, di colonnine dalle mie parti ce ne sono un bel po’).

Selezionando una stazione tra quelle visualizzate, si apre un pannello dal basso dove vengono riportati dettagli molto utili quali il fornitore di energia elettrica cui appartiene la stazione, i connettori disponibili con la relativa potenza di carica e le informazioni sul prezzo di ricarica.

Il vantaggio di Nextcharge è che offre in una sola App la possibilità di ricaricare dai maggiori circuiti presenti in Italia: enel X, Ionity, Neogy, Becharge, e molti altri.

Se si è intenzionati ad usare Nextcharge per pagare le proprie ricariche, la prima cosa da fare è impostare quali connettori di ricarica sono compatibili con la nostra auto. Ad esempio io ho selezionato solo i connettori di cui è dotata la mia Kia e-Niro, quindi il Type2 e il CCS2.

Per farlo occorre entrare nel menu e selezionare l’opzione “filtro”.

Così facendo si apre una finestra che consente di adattare la ricerca di stazioni di ricarica alle nostre necessità. Ad esempio è possibile visualizzare solo le stazioni di un certo fornitore di energia, oppure si può scegliere se visualizzare oppure no le colonnine in manutenzione o attualmente occupate da altri veicoli in ricarica e addirittura filtrare per potenza fornita o per range di prezzo.

Un’altra opzione che a mio giudizio è utile selezionare, è quella che permette di visualizzare solo le stazioni di ricarica che aderiscono al circuito Nextcharge, in modo da essere sicuri di vedere solo colonnine dove possiamo usare questa app per pagare. Si può fare selezionando l’opzione “Solo NEXTCHARGE” presente nella finestra dei filtri, oppure direttamente dalla mappa dove troviamo un’apposita icona.

Attenzione però che attivando questa opzione, l’App non visualizza più eventuali colonnine gratuite, dove ovviamente non si può pagare con Nextcharge.

Una volta impostati i filtri, sulla mappa si vedranno solo le colonnine che rispondono ai criteri di ricerca che abbiamo selezionato, e come abbiamo detto basta usare il dito per selezionarne una e per vederne visualizzati i dettagli.

A titolo di esempio vi riporto nell’immagine seguente una stazione di ricarica che si trova nella mia zona, dove vediamo i che si tratta di una stazione enel X, che offre ben 9 prese AC Type2, più una DC  di tipo CCS2 a 60kW. L’indicazione “€-€€” ci da un’idea del costo di ricarica (più simboli € ci sono, più la ricarica è costosa). La scritta in verde “disponibile” ci dice che ci sono delle prese utilizzabili per la ricarica in questo momento, se invece fossero tutte impegnate avremmo una scritta “occupato” in arancione.

Nella scheda sono presenti anche un utilissimo bottone “Indicazioni” che consente di aprire le mappe sul telefono con già impostata la colonnina come destinazione, e un bottone che consente la prenotazione (entro 15 minuti dall’arrivo) di una presa. 

Un dettaglio molto importante da notare è l’indicazione del tipo di accesso. In questo esempio vediamo infatti che la stazione è segnalata come “Accesso ospiti”, questo perché si trova nel parcheggio di un centro commerciale e quindi è possibile che l’accesso sia consentito solo quando questo è aperto al pubblico. Le colonnine accessibili sempre sono invece evidenziate con la scritta “Accesso pubblico”. 

L’interfaccia con i dettagli della stazione di ricarica è molto densa di informazioni e funzionalità. Nelle immagini qui sotto ho cercato di evidenziare quelle più importanti.

Nextcharge include anche alcune funzionalità cosiddette “social”, infatti permette ai suoi utenti di lasciare commenti sulle colonnine che utilizzano (o cercano di utilizzare) e anche di postare fotografie delle medesime.

Le fotografie sono molto utili in quanto spesso aiutano gli altri utenti a localizzare meglio le colonnine, compito che a volte non è semplice come ci si potrebbe aspettare.

Anche la possibilità lasciare propri commenti e vedere i commenti degli altri utenti sull’utilizzo delle stazioni di ricarica è molto utile, perché consente di sapere, prima ancora di avvicinarsi ad una colonnina, quanto è alta la probabilità di trovarla non utilizzabile perché magari abitualmente usata come parcheggio da automobilisti termici poco rispettosi o magari perché spesso soggetta a guasti o poco manutenuta. Ogni stazione di ricarica ha quindi una sua valutazione espressa con le consuete “stelline” e composta dalla media dei giudizi assegnati dagli utenti, che Nextcharge visualizza in testa alla scheda della stazione stessa.

Sotto la bottoniera troviamo anche una descrizione della stazione di ricarica con alcune preziosissime indicazioni riguardo alla possibilità di accesso. Ad esempio in questo caso la colonnina si trova nel parcheggio di un supermercato e quindi ne rispetta gli orari di apertura: è accessibile dal Lunedi alla domenica, dalle ore 7.30 alle ore 20.00.

Azionando il bottone verde con le prese, si apre una finestra con i dettagli di ogni singola presa, dalla quale è anche possibile, selezionando uno dei connettori visualizzati far partire la ricarica.

Come caricare l'auto elettrica con Nextcharge

L’ID visualizzato per ogni connettore è lo stesso che troviamo stampato sulla colonnina ed è l’identificativo univoco della presa di ricarica stessa. Come avrete notato dall’immagine, su ogni presa è anche riportata l’indicazione del costo di ricarica divisa sia in costo al kWh che costo al minuto. Quindi il prezzo di ogni “rifornimento” può essere diverso in funzione di quanti kWh assorbiamo e di quanto tempo il nostro veicolo ci impiega ad assorbirli. Inoltre ogni diverso fornitore di energia applica un prezzo diverso con una variabilità molto ampia (i prezzi tra una colonnina e l’altra possono variare anche più del 100%). Prima di ricaricare conviene quindi guardare sull’app il costo al kWh e al minuto ed eventualmente valutare se altre stazioni di ricarica in zona offrono condizioni più convenienti.  

Per far partire la ricarica è sufficiente selezionare la presa e cliccare sul bottone “Start ricarica”. A patto però di avere del credito disponibile sull’app.

Il Wallet Nextcharge

L’App Nextcharge utilizza il concetto del “wallet”, cioé un credito prepagato che depositiamo sul nostro conto Nextcharge, usando ad esempio una carta di credito, e che poi possiamo spendere ricaricando l’auto. Attualmente questa è l’unica modalità di pagamento prevista da Nextcharge.

Il primo passo è dunque quello di creare un account su Nextcharge. Si fa comodamente dall’app stessa riempiendo una scheda con i propri dati, tra cui fondamentale l’email, sulla quale riceviamo un messaggio di verifica. L’account viene creato sui server di Nextcharge e risulta quindi accessibile da web, usando la nostra email ed una password che abbiamo scelto, ma anche da altre eventuali installazioni dell’app Nextcharge che abbiamo su altri dispositivi, come un secondo telefono o magari il telefono della moglie/marito o di un figlio. La cosa può essere comoda nel caso in cui si utilizzi l’auto in più persone ma non si abbia bisogno di avere ognuno il proprio conto per pagare.

Una volta creato l’account possiamo accreditare dei soldi che potremo poi spendere in seguito per ricaricare. Il taglio dell’accredito deve essere di almeno 20€ e poi sale di 10 in 10 fino a 100€. Il pagamento, come già detto, può essere effettuato tramite una qualsiasi carta di credito abilitata per gli acquisti online.

Prima di ricaricare occorre però essere consapevoli di alcune regole di Nextcharge:

  • il saldo sul conto Nextcharge,  se non facciamo ricariche, scade dopo un anno, quindi occorre effettuare almeno una ricarica all’anno per essere sicuri di mantenere il proprio saldo.
  • L’importo minimo di un versamento sul wallet Nextcharge è di 20€
  • Quando si inizia una ricarica alla colonnina, se il saldo del wallet è inferiore ai 15€, Nextcharge richiede una pre-autorizzazione di pagamento sulla vostra carta di credito in modo da cautelarsi nel caso in cui caricaste più di quanto avete disponibile nel wallet dell’app. In caso di insuccesso della pre-autorizzazione, è possibile che la ricarica non parta. Se poi non “sforate” il credito residuo, la preautorizzazione fatta sulla carta viene annullata entro 24 ore.

Da questi tre punti risulta evidente che una volta iniziata ad usare Nextcharge non conviene mai avere su di essa un saldo troppo basso (sotto i 20 Euro) o troppo alto con il rischio magari di scordarsi di ricaricarla per un anno e quindi perdere tutto il credito.

La card RFID di Nextcharge

Un’altra cosa positiva di Nextcharge è che la prima ricarica, anche di soli 20 euro, da diritto a ricevere gratuitamente una card RFID da usare per pagare alle colonnine senza dover utilizzare l’app, una modalità che risulta decisamente più semplice e comoda, infatti basta appoggiare la card sull’apposito sensore presente su ogni colonnina per avviare il processo di carica. Un’eventuale seconda carta ha un costo di 13€, inclusa la spedizione a casa.

Ho ricevuto la mia card solo tre giorni dopo aver fatto il primo versamento sul wallet Nextcharge, molto prima che mi consegnassero l’auto! La card arriva per posta ordinaria accompagnata da un foglietto illustrativo in lingua italiana, scarno ma molto chiaro, che spiega come attivarla.

Infatti, prima di poter essere utilizzata, la card deve essere attivata. Una volta attiva è collegata al vostro wallet Nextcharge e, come abbiamo detto, può essere utilizzata per attivare le ricariche. Attenzione quindi a non perderla perché con quella card chiunque può far rifornimento ad un veicolo elettrico a spese vostre. Da quanto ho visto fin’ora, non mi sembra ci sia nell’app un metodo per bloccare una card smarrita o rubata, ma occorre contattare via email il servizio di assistenza di Nextcharge.

Utilizzare la card per ricaricare è semplice e comodo: basta avvicinarla all’apposito sensore sulla colonnina per far partire la ricarica. Poi occorre seguire le istruzioni sul display della colonnina.

Analogamente se si vuole terminare la ricarica, basta appoggiare nuovamente la card sul sensore RFID della colonnina.

Il sistema Nextcharge integra la card con la App quindi è possibile attivare la carica con la card e terminarla con l’App (il contrario a dire il vero non l’ho mai provato, ma dovrebbe funzionare), e in ogni modo sia che si sia fatta partire la ricarica dall’app o con la card, si ha la possibilità di seguirne il corso dall’app Nextcharge.

Durante la ricarica

Se effettuiamo una ricarica con Nextcharge, la sua App ci permette di tenere costantemente sotto controllo lo stato della ricarica, il tempo di ricarica, i kWh ricaricati, quanto stiamo spendendo e il nostro credito residuo, questo ovviamente senza bisogno di rimanere in prossimità del veicolo. Possiamo anche, in caso di necessità, interrompere la ricarica dall’App anche se siamo distanti dal veicolo. Il tutto su una interfaccia semplice da da usare e molto gradevole da vedere.

Integrazione con Android Auto e Apple Carplay

Nelle ultime versioni dell’app Nextcharge è stata aggiunta la possibilità di dialogare con l’auto attraverso Android Auto e con Apple Carplay per chi ha l’app su iOS. Al momento ho potuto provare solo l’integrazione con Android Auto, che di fatto permette di utilizzare solo una piccola parte delle funzionalità rispetto a tutte quelle disponibili sul cellulare.

Allo stato attuale è possibile solo ricercare le colonnine nei dintorni, averne i dettagli e avviare la navigazione verso di esse. 

Una volta raggiunta una colonnina è anche possibile avviare il processo di ricarica direttamente dal display dell’auto.

Altre funzioni interessanti

L’app Nexcharge è semplice e ben studiata. Il variopinto menu principale, al quale si accede usando il bottone “burger menu” (quello con le tre linee orizzontali) che si trova nel menu principale (lo stesso dove c’è il bottone per attivare i filtri) rende evidente a colpo d’occhio il credito residuo sul proprio wallet.

Con un ulteriore click su “Transazioni” possiamo accedere all’elenco delle transazioni che comprende l’elenco sia delle ricariche effettuate (“Ricarica”), che dei versamenti fatti sul wallet (“Credito”).

Selezionando una transazione si possono vedere tutti i dettagli, quali ad esempio i kWh ricaricati, il tempo impiegato, il luogo dove si trovava la colonnina e ovviamente l’importo pagato. In pratica tutte le informazioni utili per tenere sotto controllo i costi di esercizio del nostro veicolo. 

Un’altra funzione interessante è il pianificatore di itenerari (bottone “Itinerario”) che consente di pianificare un percorso, dati un punto di partenza e uno di arrivo,  prevedendo anche le soste di ricarica. E’ una funzionalità realizzata abbastanza bene  ma non regge il confronto con altre app nate appositamente per questa specifica funzione, come ad esempio “A better route planner – ABRP”.

Conclusioni

A causa della pandemia, non ho avuto molte occasioni per usare l’auto per spostamenti lunghi negli ultimi mesi, quindi anche le occasioni per ricaricare “in giro” non sono state molte.

Finora ho usato Nextcharge per ricaricare solo una decina di volte e non ho avuto particolari problemi tranne in due occasioni in cui in realtà Nextcharge non è stata la causa del disservizio: la prima volta una colonnina Ionity non sembrava riuscire a dialogare con la mia auto (ma per fortuna ce n’era un’altra accanto che ha funzionato benissimo) e una seconda volta in cui una colonnina DC di enel X era proprio spenta – tra l’altro non la vedevo segnalata sulla mappa di Nextcharge quindi doveva trattarsi di una colonnina installata ma non ancora attiva. 

Posso quindi  ritenermi soddisfatto del funzionamento di Nextcharge, che ad oggi mi sembra il metodo più comodo e conveniente per ricaricare in viaggio per chi, come me, usa prevalentemente l’auto in città ricaricando a casa e ogni tanto fa qualche viaggio più lungo dove ha necessità di ricaricare in giro. Chi invece ha esigenze diverse, ad esempio ha bisogno di ricaricare costantemente fuori, potrebbe trovare le tariffe di Nextcharge poco convenienti.

In ogni caso l’App di Nextcharge secondo me è una delle migliori di questo tipo, è veloce, semplice da usare e nello stesso tempo offre un’esperienza grafica più che buona. L’esaustivo report delle transazioni promuove un’assoluta trasparenza sui costi e consente senza troppo lavoro e in qualunque momento, di controllare quanto spendiamo per la ricarica. 

Per me Nextcharge è promossa a pieni voti.

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